La mia risposta alla Maestra Z
Gentilissima Maestra Z,
in uno dei suoi interventi lei afferma "... sicuramente i compiti ad
un bimbo con problemi sono stati dati con un certo criterio e sono
convinta del fatto che ad un disprassico in particolare sia utile un
certo lavoro a livello motorio, purchè il 'dopo' dei compiti arrivi e
non ci si mascheri dietro un po' di spallucce e un 'pazienza' se non
sono stati fatti' ma non per i compiti bensì per quel senso del dovere
che noi maestre cerchiamo ogni giorno di insegnare ai vostri figli e che
troppo spesso viene disatteso da una bassa considerazione verso la
scuola e ciò che essa rappresenta, cioè uno strumento di crescita
educativa e non un baby parking."
Io sono daccordo con lei quando dice che dopo l'esercizio motorio puo'
arrivare il momento per i compiti, e che il senso del dovere sia un
valore assoluto che deve essere trasmesso. Le diro' che la mia
considerazione per la scuola è elevatissima, soprattutto perchè deve
essere uno strumento per la crescita educativa. Come lei sostiene.
Sull'accezione del vocabolo "educativo" forse non andiamo più daccordo.
Educere significa tirar fuori, far uscire. Se vogliamo leggerlo in
modo Montessoriano, il bambino viene educato se lasciato libero di
esplorare il suo mondo, con la certezza che in ogni bambino,
neurotipico o non, prima o poi si produce la scintilla che lo spingerà
verso l’apprendimento. Quella scintilla è la curiosità di ogni
bambino, e la funzione educativa della Maestra è proprio di promuovere
questa curiosità, con l'autorevolezza di chi sa' conquistare
l'interesse dei bambini non con lo strumento della punizione, che pure a
volte si rende necessaria.
Se vogliamo leggerlo in modo Steineriano, c'è un noto aforisma di
Rudolf Steiner che recita:"Ci sono soltanto tre modi efficaci per
educare: con la paura, con l'ambizione, con l'amore. Noi rinunciamo ai
primi due." Steiner aveva capito che lo sviluppo emotivo del bambino
gioca un ruolo fondamentale nell'educazione, perchè, come ebbe modo di
dimostrare Greenspan molti anni dopo, ("Essential Partnership " 1989 e
"Playground Politics" 1993), fornendo ai genitori e agli operatori,
anche pedagogici, una mappa degli stadi di sviluppo che i bambini
percorrono dalla nascita fino all'età di 10 anni. Attraverso lo
sviluppo emotivo, nasce lo stimolo per lo sviluppo del senso-motorio
prima e del cognitivo poi. Se invece vogliamo scomodare anche
Feuerstein, che con il suo metodo, senza urla nè punizioni, ha
insegnato a bambini Down di 5 anni a leggere, l'intelligenza "è un vaso
da riempire", un "muscolo da allenare". L'educazione intesa in senso
metacognitivo ha come obiettivo quello di educare i processi di
pensiero sviluppando e stimolando le funzioni coinvolte. Cio' necessita
la facilitazione di un mediatore, (che poi puo' essere la/il
maestra/o), che aiuta il bambino a ragionare e a costruire una solida
autostima. La metacognizione insegna ad amare il nuovo, il difficile,
ad appropriarsi del concetto di flessibilità, a trovare strategie
alternative di problem solving. Non è meraviglioso tutto questo? Non
trova che i suoi orizzonti educativi siano un po' ristretti? La esorto
ad espanderli.
Quando afferma che:
"Per quanto riguarda l' intervallo purtroppo abbiamo visioni diverse ,
condivido la sua in parte, ci sono infatti bambini a cui basta parlare
per far capire di aver fatto qualcosa di sbagliato , altri a cui questo
non basta. D'altronde sono abituati cosi anche a casa , dove viene
tolta tv, play, feste,piscina ecc ecc in caso di marachelle et
similia.", lei dichiara apertamente la sua mancanza di autorevolezza e
sposa gli stessi sistemi spicci di quei genitori che non sono in grado
di capire che certi compartamenti dei bambini esprimono un disagio. Lei
applica lo stesso modello educativo di quei genitori che sono
responsabili della cattiva condotta di alcuni suoi alunni. Provi a
cambiare sistema. Li stupisca facendo qualcosa di inconsueto come
cantare, o parlare in silenzio recitando una poesia. Crei stimoli
sensoriali. Costruisca la partecipazione collettiva, cambi
l'orientamento dei banchi, dia ruoli e responsabilità ai bambini più
difficili.......perchè mancano di autostima. Il bambino si stupisce
ancora, a differenza dell'adulto.
Sia creativa quando è più difficile esserlo. Non ha idea di quanto
possa essere efficace. Noi genitori di bambini disprassici lo siamo o
abbiamo imparato ad esserlo. E sa perchè? Perchè il problema più grande
del bambino disprassico è la funzione attentiva! Se riesce a far stare
attento un bambino disprassico o ADHD lo saranno tutti. E ricordi che
questi bambini soffrono di un disturbo legato agli stimoli sensoriali,
(disordine dell'elaborazione sensoriale). Sono iperestesici o
ipoestesici. Battere sulla cattedra, esporli ad una luce eccessiva,
rumori, voci, soprattutto urla, ma anche scrivere con lo stridìo del
gesso sulla lavagna o trovarsi le mani piene di gesso, oppure il
silenzio assoluto, l'immobilizzazione al posto di banco....o il
contrario esatto di tutto cio' possono essere un problema.
Togliere la ricreazione non è educativo è solo deprivativo. Non esiste
alcun messaggio educativo in questo. Ed è controproducente per
l'insegnante perchè il risultato sarà solo una diminuita attenzione
nell'ora successiva, per non parlare del fatto che senza il necessario
nutrimento, il cervello funziona male.
Quando dice:
"...la scuola non può sobbarcarsi la spesa di fotocopie per schede ad
personam..", dimostra di non capire quanto i bisogni individuali dei
bambini siano importanti, e di avere la flessibilità di una sbarra di
acciaio. Le potrei elencare circa un centinaio di modi diversi per fare
quello che lei espone come un impedimento assoluto al pari di un
enunciato matematico.
Chiedere l'aiuto dei genitori, dividersi il lavoro con altre colleghe,
(tanto torna utile per gli anni successivi), scaricare da internet
schede già esistenti, cercare uno sponsor locale, cercare uno sponsor
culturale, chiedere aiuto ad una ONLUS, al LIONS locale , al ROTARY
locale, ai pensionati della bocciofila, etc. etc.
E per concludere, la sua affermazione: "....proprio perchè tengo alla
massima integrazione per questi bambini" , è sicuramente vera, e io mi
auguro che lei sia cosi' intelligente da rimanere qui con noi, a
respirare gli accadimenti di tutti i giorni, ad ascoltare i pianti, la
disperazione e la gioia pulita di madri e padri che ogni giorno devono
affrontare vessazioni di tutti i generi...a volte...a partire proprio
dalle persone più care: la propria famiglia, i primi a non capire.
Per cui non si offenda se oggi gliele abbiamo suonate, perchè domani
siamo pronti ad accoglierla con l'affetto che si riserva ad una persona
cara. Noi saremo capaci di questo, e pieni di gioia, perchè riuscire a
cambiare il suo punto di vista per noi rappresenta la certezza che
altri bambini con bisogni speciali, come i nostri figli, saranno
capiti. Lei sarà capace di questo perchè lo ha già affermato con
chiarezza: "Se sono in questo forum è per imparare.". Benissimo: oggi
sa che da noi c'è tanto da imparare e tanto da ascoltare. E' un
occasione fantastica per arricchire il suo bagaglio culturale. La
invito a prendere un caffè con me, magari assieme ad altre mamme del
XXXXXX giacchè sono vicino a XXXXX XXXX .....cosi' potro' raccontarle
come sara' andata.....domani.....scusi Maestra il bisticcio di
parole.....ma domani il mio bimbo inizierà la prima elementare....e
sono sopraffatto dall'emozione e dalla voglia disperata che per mio
figlio la scuola non sia l'incubo che ho vissuto io!
A presto Maestra...un abbraccio forte da papa' Enrico!
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